Roberta è una ragazza che due anni fa si è ammalata quando era una studentessa universitaria, dopo un trapianto di cellule staminali oggi sta bene ed è bellissima. Qualche giorno fa quando è venuta a fare un controllo in ambulatorio ci siamo incontrate e mi ha parlato di una poesia che la sua nipotina di 11 anni le ha dedicato durante la malattia, credo che possa essere letta come un invito a tutti a credere che con la ricerca ce la possiamo fare!

A Roberta

Donava al mondo la sua bellezza,
la gioia, la voglia di esserci, la spensieratezza.
Ma un giorno, all’improvviso,
quando la vita le regalava il più bel sorriso,
con una terribile malattia si scontrò
e il suo cielo sereno si oscurò.
Con lei fece a botte,
e dure furono le lotte.
Ma su quel ring così cruciale
c’era un arbitro speciale:
il buon Dio è intervenuto
portandole il Suo grande aiuto.
Ma Lui non era solo: c’era la scienza,
pronta per ogni evenienza.
Anche a lei il malato si affida,
così insieme hanno messo fine a quella perfida sfida.
La malattia è stata sconfitta:
Dio e la scienza l’hanno trafitta!
Il cielo è tornato sereno…

Alla malattia, vi prego, mettiamo un freno!
La ricerca va aiutata:
la vita è bella, va salvata!